Cos'è una banda musicale?

Si definisce banda musicale un'orchestra priva degli strumenti ad arco, formata quindi esclusivamente da fiati e percussioni.
L'assenza degli archi è compensata dall'impiego di strumenti a fiato normalmente estranei all'orchestra sinfonica, come i flicorni, o dall'uso massiccio di strumenti a fiato costruiti in diversi "tagli", come vari tipi di clarinetto e di sassofono.
Ormai il concetto di "banda" come insieme di fiati non professionale, legato quindi alla musica amatoriale e alle manifestazioni folcloriche, è in evidente discesa, merito degli apporti della musica americana e dell'atteggiamento professionale delle nuove generazioni di musicisti a fiato.
Si può dunque ormai affermare che esistano due tipologie di orchestre: quella "tradizionale" e quella "per fiati". Del resto, nei conservatori è da molto tempo possibile conseguire il diploma in Strumentazione per banda.

La tradizione bandistica italiana ha goduto del favore di molti tra i nomi più famosi dell'Ottocento musicale italiano, come Giuseppe Verdi, Amilcare Ponchielli e Pietro Mascagni, autori che hanno ricoperto il ruolo di maestro di banda e hanno composto per banda.
La banda ha avuto un ruolo importante anche nella storia dell'opera, soprattutto a partire dall'Ottocento, talvolta presente sulla scena (La gazza ladra) ma più spesso impiegata come seconda orchestra dietro le quinte, con effetto di musica di scena.
Ma l'indiscusso merito della lenta trasformazione delle bande italiane va ad Alessandro Vessella (nato ad Alife, Caserta nel 1860), direttore della banda comunale di Roma dal 1885 al 1921, autore di un importantissimo testo di strumentazione e geniale innovatore dell'organico bandistico.

In Italia, sviluppi rilevanti nel modo di concepire la composizione per banda si sono avuti nel corso della seconda metà del Novecento, grazie all'arrivo di un nuovo repertorio (essenzialmente per merito di alcune case editrici olandesi e americane, che pubblicano soprattutto opere di Alfred Reed, di Jan Van der Roost, di André Waignein, di Bert Appermont e di Jacob de Haan) e anche su iniziativa di importanti autori e trascrittori come Giovanni Orsomando, Luigi Damiani, Giovanni Ligasacchi, Carlo Pirola, Gastone Lottieri, Lorenzo Della Fonte, Arturo Andreoli, Giancarlo Facchinetti, Daniele Di Gregorio, Sergio Mauri ed altri.

Si possono distinguere due tipi di banda:

- Banda da parata

Caratterizzata da strumenti a fiato e percussioni che facilitino l'esecuzione musicale durante la marcia, come ad esempio clarinetti (soprani, contralti e bassi), oboi, flauti, ottavini, sassofoni, trombe, tromboni, flicorni, sousafoni, percussioni (tamburo militare, grancassa, piatti e, più raramente, triangolo).
Le formazioni bandistiche da parata composte esclusivamente da ottoni vengono dette fanfare (come la celebre Fanfara dei Bersaglieri).
Nella nomenclatura internazionale, la fanfara invece è una formazione analoga alla banda, dove però i clarinetti sono sostituiti dai flicorni soprani ed i flauti/oboi dal sassofono soprano.

- banda da concerto (o banda sinfonica)

Formazioni specializzate nell'esecuzione di brani al chiuso, che accolgono nel proprio organico anche strumenti diversi e più ingombranti come i timpani, la celesta e a volte persino la batteria e, per ovviare alla mancanza di bassi "morbidi", il contrabbasso. La banda sinfonica ha origini piuttosto recenti (XX secolo). Un esempio famoso è la banda dell'Arma dei Carabinieri.

La maggior parte delle bande in Italia sono sia banda da parata sia bande da concerto.

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